Il primo romanzo dell'Autore che immagina alcuni detenuti, rinchiusi in un piccolo carcere mandamentale di un paese inesistente, di cui uno racconta ai compagni di pena alcuni episodi della vita di un conoscente ed amico, nel tempo compreso tra la fine della Prima Guerra Mondiale ed il periodo della ricostruzione e del boom economico.
Vi si trovano episodi soffusi di garbata ironia, esperienze di vita e avvenimenti permeati di buone intenzioni che a volte non hanno dato i risultati sperati, azioni e comportamenti che ci fanno essere partecipi e consapevoli delle vicende narrate, portandoci, in certi casi a sorridere, in altri a dolerci, in altri ancora a stupirci per l'imprevedibile conclusione delle storie.
Sotto questo aspetto l'ultimo capitolo è particolarmente significativo perché lascia al lettore la facoltà di interpretare l'intero romanzo.